Luca MEYER's blog

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martedì, febbraio 21, 2006

Sciopero! ...nazionale dei telespettatori

Allora questa sì che è una bella iniziativa: http://www.esterni.org/esterni/

Si tratta di scioperare non accendendo la televisione per ben 3 (dico 3) giorni!

Io ci sto! Mi pare proprio il caso di fare qualcosa d'altro una volta l'anno! Soprattutto dopo l'abbuffata delle Olimpiadi....

Passate la voce!

Per leggere cosa ne pensano altri e per dire la tua: http://beppegrillo.meetup.com/13/boards/view/viewthread?thread=1656350

lunedì, febbraio 20, 2006

Vignette, ragionevolezza e sdrammatizzazione

Il caso delle vignette offensive che stanno causando vittime e tensioni interreligiose mi pare che richieda un minimo sforzo di ragionevolezza per sdrammatizzare la situazione. Leggevo giovedì scorso su Repubblica un'intervista ad un ayatollah discepolo di Khomeini il quale essenzialmente
affermava che l'Islam non è una religione violenta e che è sbagliato
attaccare i centri che rappresentano l'occidente e la religione cattolica nei paesi di fede a prevalenza mussulmana, ma che l'offesa all'Islam è stata tale e tanta che difficilmente qualsiasi governo può controllare il movimento popolare insorto.

Ora, anche se è probabile che le masse siano in qualche modo controllate e pilotate da estremisti che hanno colto l'occasione al volo per scatenare l'ira pubblica contro tutto ciò che è occidentale ed è cattolico, mi pare che nella vicenda sia mancato un attimo di ragionevolezza da parte di chi ha sbagliato per primo. La questione a mio avviso potrebbe essere stata gestita molto meglio se fosse stato additato chi, in prima istanza, ha mancato di rispetto per un credo religioso. Penso che nessuno possa permettersi di offendere i credo e le religioni altrui. Ve lo dice un ateo che quando, preso da un attimo d'ira, bestemmia (aihmé, raramente, ma mi capita) si
sente male innanzitutto con se stesso.

Da dove ci viene il diritto di offendere i credo altrui? Ma chi siamo noi per giudicare un profeta piuttosto che una divinità? Non penso che il diritto di libera espressione e di opinione ci possa permettere di offendere la spiritualità e le profonde credenze altrui.

Ma quanto è grave il fatto accaduto? Cosa significa avere pubblicato delle vignette offensive? Talvolta non è semplice capire quanto grave possa essere l'offesa apportata all'Islam. Un paragone con il cattolicesimo (anche se non proprio corretto, ma il principio è quello) forse ci aiuta a capire. Immaginate cosa sarebbe accaduto se su un giornale di un qualunque paese a prevalenza religiosa mussulmana fossero apparse delle vignette satiriche sul Papa oppure sugli Apostoli. Si sarebbe fatto finta di nulla? Oppure sarebbe apparsa come una netta provocazione nei confronti della religione che accomuna buona parte della cultura occidentale?

Dall'integrazione razziale con i mussulmani ho sempre tratto soltanto beneficio. Ricordo con piacere il mio amico Ahzar, malese di religione mussulmana, con il quale siamo stati in ottimi rapporti di amicizia per alcuni anni (ed ora purtroppo ci siamo persi di vista), ma mi sovvengo anche con rispetto ed ammirazione della famiglia di marocchini con la quale sono venuto in contatto durante la mia permanenza in Belgio dopo avere avuto un incidente stradale con un loro figlio. Subito ho temuto, i miei pregiudizi mi hanno messo in guardia: era notte, stavo attraversando un quartiere di Bruxelles popolato in prevalenza da immigrati, dopo l'incidente (per fortuna senza feriti) sono stato letteralmente circondato da immigrati. Poi però ho guardato negli occhi il padre del ragazzo che mi ha detto "sereno, non ti preoccupare, mio figlio ha torto: ci vediamo domani a casa mia e firmiamo la constatazione amichevole d'incidente". Erano le 4 del mattino ed anch'io ero stanco. Quell'uomo mi ha rassicurato ed ha mantenuto la sua promessa. Certo, in casa loro, il mattino successivo, le donne non potevano mescolarsi agli uomini ed avevano palesemente un ruolo subalterno, ma questa è la loro cultura ed esse vivono serenamente questo loro ruolo. A mio avviso nessuno deve permettersi di giudicare la loro condizione, a meno che non vengano perpetrati dei supprusi alle loro persone (e questo non mi è apparso fosse il caso!). Infine, ricordo con un sorriso la chiaccherata con il ragazzo che conduceva un calesse con cavalli nella Tunisia del dopo 11 settembre (era fine mese di settembre/primi di ottobre del 2001). Un ragazzo semplice, senza alcuna velleità estremista anche se mussulmano praticante. Mi volle offrire anche del pane e del latte che aveva appena acquistato per la sua
colazione, ma sicuramente non aveva alcuna intenzione di offendere me, la mia cultura, o il mio eventuale credo religioso. Questo è l'Islam con il quale sono venuto in contatto: nulla di minaccioso, nulla di sovversivo, ma bensì gente comune con voglia di lavorare e socializzare proprio come noi?

Allora, riusciamo per cortesia a riconoscere le colpe della cultura occidentale quando esse sono così evidenti e, scusandoci vivamente per l'offesa arrecata (condannando quindi pubblicamente gesti infelici come quelli danesi), a sdrammatizzare i toni del conflitto interetnico ed interreligioso che sta prendendo forma? Riusciamo a rispettarci un poco di più reciprocamente?

Pace a tutti, Al salam alayka!
Luca

domenica, febbraio 19, 2006

Alcune riflessioni sul nostro stile di vita...

Sono reduce da un'interessante giornata di confronto nell'ambito dell'iniziativa Il Grande Cortile (www.ilgrandecortile.it) e non posso fare a meno di fare una riflessione, che seppur forse banale a mio avviso è importante: le conseguenze che il nostro stile di vita ha sulla qualità della nostra stessa vita.

Sulla scorta di alcuni spunti raccolti (tra gli altri interessanti temi e confronti) durante il corso della giornata, mi pare di potere schematizzare l'esigenza di costruire le grandi infrastrutture quali la TAV con il seguente ragionamento:

=> le grandi infrastrutture servono per spostare le persone ma soprattutto le merci dai luoghi di produzione a quelli di consumo

=> questa delocalizzazione della produzione è spesso motivata da una necessità di riduzione dei costi di produzione

=> la riduzione dei costi di produzione spesso si accompagna allo sfruttamento della manodopera nei paesi in via di sviluppo

=> quindi, nei prodotti che spesso noi consumiamo vi è non soltanto una componente di sfruttamento del lavoro di altre persone in carne ed ossa come noi, ma vi è pure una componente di inquinamento del nostro ambiente dovuta allo spostamento che la merce deve subire

=> la produzione delocalizzata in luoghi lontani sottrae anche opportunità di lavoro a chi vive in prossimità dei luoghi dove i prodotti vengono consumati

Ora, anche se dal punto di vista della pura efficienza produttiva la specializzazione del lavoro accoppiata ad una logistica di spostamento delle merci da aree di produzione ad aree di consumo ha un suo senso, questa stessa logica ha degli effetti sulla qualità della vita e sull'ambiente non
indifferenti. Tali effetti possono essere tradotti in costi e disagi (ad esempio maggior incidenza di malattie tumorali causate dal più elevato tasso di inquinamento, maggior prelievo fiscale per finanziare la costruzione e la manutenzione delle infrastrutture, ecc...) che la collettività intera paga per ottenere un "maggior benessere" oppure un "maggior sviluppo dell'economia" o ancora per "non perdere il treno del progresso".

Ora mi chiedo: vogliamo veramente questo più grande "benessere"? Ci interessa che l'economia si sviluppi in questa direzione?? Vogliamo a tutti i costi salire sul treno del progresso a tutti i costi??? Molte delle persone che ho incontrato ed asoltato quest'oggi si pongono queste domande o domande simili.

Personalmente penso che ci meritiamo qualcosa di meglio. E qui veniamo alla parte propositiva (visto che quando si mette in discussione un qualcosa sarebbe sempre buona norma proporre delle alternative). I miei nonni, i bisnonni e le generazioni che li hanno preceduti hanno vissuto consumando quasi soltanto ciò che producevano. Ai loro tempi le merci non viaggiavano tanto quanto viaggiano oggi. Ciò che acquistavano non proveniva necessariamente dagli angoli più sperduti del pianeta. Una prima proposta è quindi quella di consumare una più grande proporzione di beni prodotti in loco. E ciò non significa tornare nel passato, fare dei passi indietro, regredire. Tutt'altro: facciamo viaggiare sulla grande rete le competenze, la conoscenza, in modo tale che si possa produrre in loco ciò che oggi è prodotto lontano. Non facciamoci limitare dalla logica delle economie di scala: forniamo competenza e lavoro alle realtà locali, premiando quelle attività che meglio caratterizzano ciascun territorio e penalizzando le pratiche che impoveriscono qualità della vita e dell'ambiente che ci circonda. Ad esempio, io sono un amante del chorizo spagnolo, ma sono sicuro che potrei sopravvivere mangiando salame piccante insaccato da un salumificio locale dietro ricetta spagnola. Se proprio un giorno non potessi
più fare a meno del chorizo....beh, vorrà dire che sarà giunta l'ora di farsi una bella vacanza in Spagna a godermi, oltre che il gustoso salume, tutta la cultura e la bellezza della Spagna!

In conclusione, il messaggio che vorrei trasmettere è: riflettiamo attentamente su come stiamo ci stiamo sviluppando, a chi stiamo affidando tutto e troppo del nostro destino: "Sviluppo Incondizionato" e "Progresso Costi Quel Che Costi" non è detto che siano le strade che vogliamo
percorrere....

mercoledì, febbraio 15, 2006

Resoconto coordinamento comitati NO TAV ieri sera (14/2) a Bussoleno

Aihmé non ho un granché da raccontare visto che ho dovuto lasciare la riunione verso le 22.30 (mi iniziava il turno di Croce Rossa a Susa....), ma, in breve:
 
=> Si è cercato di archiviare il caso fiaccola olimpica. Anche se le opinioni espresse in merito alle responsabilità dei NO TAV sono state contrastanti pare abbastanza evidente che l'evento non abbia giovato alla causa NO TAV
 
=> E' stata riaffermata la centralità dei Sindaci nel ruolo di rappresentanza del movimento presso le più alte istituzioni. Ferrentino ha dato notizia dell'allargamento del tavolo di concertazione sulla questione TAV anche alle Comunità Montane (con lettera e telefonata di rettifica da parte del sottosegretario Letta di questi giorni rispetto ad una prima lettera datata 15 dicembre che invitata Regione e Provincia soltanto al tavolo di concertazione). Non è chiaro se sia prevista anche una delegazione dei sindaci.
 
=> E' stato espresso parere favorevole sull'esito dell'incontro avuto dai 35 sindaci di Torino e dalle delegazioni Provinciali e Regionali con Romano Prodi, anche se non è stato chiesto per il momento a Prodi di schierarsi a favore o contro il TAV.
 
=> E' stato ribadito che il movimento dovrà, nei prossimi giorni, settimane e mesi, continuare ad informare i cittadini delle proprie motivazioni e sulle proprie iniziative:
 
==> E' stata data qualche anticipazione su quello che è previsto per il Grande Cortile, occasione molto importante di visibilità e di confronto per il movimento, al termine del quale, domenica 19 a Torino, verranno proposte azioni e progetti futuri di ampio respiro (si parla di iniziative a livello nazionale)
 
==> Sono state invitate le persone a recarsi presso lo spazio informativo all'interno del Lingotto (aperto tutti i giorni fino al 26 febbraio) per potere distribuire materiale informativo sulla questione NO TAV ed interessare il pubblico italiano e straniero che in questi giorni affolla Torino
 
Direi che questo è tutto per il momento. Mi auguro che sul sito www.notav.it oppure altrove in rete sia possibile trovare una relazione più completa della serata.
 
Sarà düra!

martedì, febbraio 14, 2006

Ubuntu!

Che bel concetto questo!
 
Ubuntu (http://en.wikipedia.org/wiki/Ubuntu_%28ideology%29, in inglese) è un'ideologia o etica sudafricana che si traduce come "umanità verso gli altri" e "io sono perché noi siamo".
 
Interessante approccio alla risoluzione pacifica di problematiche e di conflitti sociali, quel qualcosa che a mio avviso è anche alla base del movimento NO TAV: si sono ottenuti i successi dello scorso autunno anche e soprattutto perché non abbiamo agito come tante piccole unità ma ciascuno di noi come un piccolo tassello all'interno di un più grande puzzle....
 
E siccome non mi pare che si sia ottenuto ancora ciò che si voleva, permettetemi di unire un ubuntu al solito sarà düra!

mercoledì, febbraio 08, 2006

Caro Fassino...

Piero Fassino, un torinese! Forse addirittura un valligiano! Con un trascorso politico nettamente di sinistra!!!

Da cosa ho sentito poco fa a otto e mezzo su la 7 temo però non abbia afferrato neppure lui la vera l'essenza delle ragioni che hanno portato (e probabilmente porteranno ancora) migliaia di persone in piazza nei prossimi giorni a manifestare contro la TAV e le grandi opere.

La questione della sicurezza delle grandi opere (nel caso specifico della TAV) è soltanto marginale rispetto ai veri motivi che fanno sì che in migliaia ci si opponga. Anche se venisse risolto il problema delle sicurezza e della tutela della salute, resterebbe sempre una questione insormontabile: la spesa ingiustificata per un'opera inutile. I valligiani, glielo garantisco, non sono così sciocchi e naive come può sembrare: hanno ben chiaro cosa vuol dire indebitare se stessi e le generazioni a venire per....arricchire i pochi!

Quindi caro Fassino (e tutti gli altri che la pensano come Lei) la controversia sulla TAV e sulle altri grandi opere non si risolvono con garanzie molto aleatorie sul rispetto dei parametri di rispetto ambientale e della salute pubblica, ma piuttosto proponendo un modello di sviluppo alternativo, basato sulla rivalorizzazione e sul riposizionamento dell'economia italiana: i danè invece di farli arrivare in tasca a chi ne ha già molti per vie traverse spendiamoli nella ricerca, nella formazione, nelle tutela del patrimonio italiano. Non continuiamo a fare concorrenza ai cinesi ed agli altri paesi in via di sviluppo: riqualifichiamo le nostre competenze, ad esempio sviluppando un turismo intelligente (e non usurpatore) verso quei luoghi fantastici che solo l'Italia possiede!

Se (e sottolineo se) Torino non riuscirà a lungo ad essere competitiva sul mercato dell'auto lo potrà essere per la tecnologia informatica e non solo che sarà in grado di vendere, per il patrimonio culturale, paesaggistico ed architettonico che potrà offrire in esclusiva agli stranieri, per l'originalità di tanti suoi prodotti locali!

La pagina di Fassino sul sito del gruppo dei deputati DS: http://www.deputatids.it/Select.asp?Section=Deputato&ID=47

L'archivio online di Otto e Mezzo per chi si fosse perso Fassino:
http://www.la7.it/guida.jsp?id=312&archivio=true&appr=true

lunedì, febbraio 06, 2006

La contestazione NO TAV e la fiamma olimpica

Immagino che molti tra coloro che leggono i giornali in questi giorni si chiedono “ma perché i NO TAV hanno bloccato la fiamma olimpica??” oppure “cosa centrano le Olimpiadi con i NO TAV???


Intanto è opportuno precisare che la fiamma olimpica non è stata bloccata fisicamente o spenta da alcun NO TAV come comunicato dagli organi di stampa. Certo ieri vi era sicuramente un’accesa opposizione in tutta la bassa Val di Susa (sicuramente più marcata di quella in alta valle). Ma mi pare che l’intenzione della stragrande maggioranza dei manifestanti fosse quella di manifestare pacificamente contro il passaggio della fiamma olimpica. Il dubbio che prevale tra i NO TAV oggi è il seguente: quanto la fiamma olimpica sia stata dirottata volontariamente per accreditare l’ipotesi di coloro che sostengono che il movimento vuole a tutti i costi ostacolare i Giochi Olimpici?


A mio avviso è comunque vero che in questi giorni il movimento NO TAV non si è dimostrato così coeso ed efficace come nelle giornate di Venaus dello scorso dicembre.


In particolare, hanno preso forma due correnti abbastanza distinte (anche se esistono elementi di condivisione e di unione tra di esse): una sostiene che il movimento si debba attivamente opporre anche alle Olimpiadi, contrastando l’iniziativa nel loro complesso; l’altra si fa invece portatrice di un messaggio coerente e preciso: SÌ OLIMPIADI, NO TAV. Cioè: passino le Olimpiadi, ma il TAV non passa.


Delle due componenti NO TAV, la prima contesta l’ideologia delle Olimpiadi moderne: sponsor che si dimostrano altrove aziende molto poco etiche (le azioni della Coca-Cola contro i sindacalisti colombiani è soltanto un esempio), opere pubbliche che stravolgono il territorio, gestione del denaro pubblico inappropriata, ecc. In pratica, forti dei successi ottenuti nel ritardare (e forse impedire) la realizzazione dell’attuale progetto Torino-Lione (così come concepito), coloro che hanno aderito a questa prima frangia del movimento oggi desiderano associare al movimento NO TAV sempre più un contenuto politico/ideologico ed allargare lo scopo della protesta ad altre grandi opere ed altre iniziative (Ponte di Messina, Olimpiadi, Mose, ecc…)


Ciò che oggi forse non si legge in modo chiaro e inequivocabile è che esiste un altro fronte del movimento NO TAV che, come ha sempre fatto, intende protestare pacificamente (con bandiere, slogan e canzonette per intenderci) contro la lentezza con la quale il Governo tende a reagire agli stimoli forniti dalle amministrazioni locali e fare notare la propria presenza sul territorio. Il messaggio che si vuole diffondere in questo caso è essenzialmente il seguente “Caro Governo, ci siamo anche noi, siamo qui, all’interno territorio olimpico nel quale viviamo, non siamo scomparsi, stiamo aspettando una risposta in merito alla questione TAV, quando pensi di farci sapere qualcosa? Noi siamo in attesa, non ci siamo dimenticati e neppure stancati…infatti non per nulla gridiamo ‘sarà düra’!”


Già ma la tregua Olimpica???” e ancora “Che figura ci facciamo con il mondo???” sono le altre domande che qualcuno potrebbe giustamente porre ai manifestanti NO TAV che ieri sono scesi in strada.


La risposta a queste domande è nelle mani e nelle azioni del Governo. Purtroppo è da prima di Natale che i Sindaci della Val di Susa attendono una risposta dal parte del Governo su punti precisi sollevati in seguito alla discussione avuta a Roma. E siccome questo Governo sembra avere qualche difficoltà a capire e/o a considerare le proposte dei valligiani, il movimento a mio avviso ha il compito di sollecitare le risposte del Governo….


C’è da augurarsi che l’opinione pubblica vorrà scusare l’atteggiamento di quei NO TAV che in questi giorni molto probabilmente continueranno a manifestare pacificamente, cercando sempre di motivare la loro protesta.


[Sto scrivendo dal treno e non ho una connessione ad Internet per cui non inserisco i collegamenti alle fonti che meglio circostanziano ciò che ho scritto, ma per chi fosse interessato/a posso procurare tale materiale, la mia email è: lucameyer@tiscali.it]

sabato, febbraio 04, 2006

Incontro informativo NO TAV a Salbertrand

Un breve resoconto della riunione di questa sera, alla quale hanno preso parte oltre una cinquantina di miei concittadini e persone venute dai comuni limitrofi

Grazie all'intervento di Claudio Cancelli, docente al Politecnico di Torino, di Mario Cavargna, ambientalista esperto, di Massimo Garavelli (in rappresentanza dell'amministrazione comunale di Salbertrand) e di Luigi Casel del coordinamento dei comitati NO TAV della bassa Val di Susa, penso che in molti ci siamo chiariti le idee sulle motivazioni che hanno spinto e continuano a spingere tante persone ad opporsi al progetto del treno ad alta velocità.

Molte le argomentazioni, a favore della teoria che la Torino-Lione, ma più in generale le grandi opere in Italia, rappresentino un'ottimo espediente per divertire fondi pubblici nelle mani di pochi privati. Altrettanti i dati presentati che dimostrano l'inutilità (anzi la dannosità) dell'opera per il sistema socio-economico piemontese ma anche italiano. Numerose anche le evidenze che sono state presentate dei relatori per dimostrare la pericolosità degli scavi previsti dal punto di vista della salute pubblica.

"Allora che fare?" è stato chiesto dal pubblico. Eccellente la risposta fornita dal Casel, il quale ha ribadito l'importanza di rifiutare sempre di più una forma di progresso indiscriminato e cieco alle esigenze delle popolazioni locali, di continuare a lottare e resistere per ottenere altre vittorie come quelle ottenute alla fine del 2005 a Venaus.

Sottoscrivo appieno ciò che è stato detto stasera, e mi rallegro di (1) notare che anche a Salbertrand esiste una certa (seppur per il momento limitata) sensibilità al problema e (2) non è stato sollevato il tema Olimpiadi sì/no, a riprova di una certa maturità che il movimento, perlomeno in alta valle, sta maturando rispetto alle Olimpiadi (e cioè una posizione di dignitoso distacco e pacifica presenza informativa durante i giochi.

Dunque guardo fiducioso alla correttezza dei comportamenti che mi auguro vorrà regnare sin da domani il passaggio del tedoforo in valle.

Ancora una volta e per molto tempo....sara dura!

venerdì, febbraio 03, 2006

NO TAV = SI TIR ?

Bella domanda, vero? Giustamente un amica risponde ad una mia mail che diceva NO TAV e mi dice "E quindi SI TIR?!?"

No, quindi anche NO TIR.

"Già, ma allora come e dove facciamo transitare 'ste merci?!?!!" potrebbe a questo punto rispondere adirata la mia amica.... 

Qualche domanda la faccio io a te che stai leggendo questa mia: possiamo pensare che esista un modello di sviluppo della nostra società che preveda l'impiego della conoscenza e dell'intelligenza globale in un contesto locale? Siamo abbastanza intelligenti e pronti per adottare un modello di sviluppo che riduca la movimentazione delle merci aumentando quella delle idee, delle opinioni? Può esistere un futuro nel quale forse non sarà necessario trasportare l'acqua delle terme di Vinadio sino in Sicilia oppure le torte ed i biscotti danesi fino negli Stati Uniti? Non c'è proprio modo di fare bere l'acqua delle fonti siciliane ai siciliani e mangiare le torte danesi agli americani confezionandole però negli Stati Uniti dietro ricetta e consigli dei danesi? Proprio non ce la facciamo a ridurre l'ammontare di TIR e merci che circolano per l'Italia, l'Europa e nel mondo?

Secondo me possiamo almeno provarci. Non dico che ci riusciremo, ma tutto 'sto progresso dove ci sta portando? Qualcuno/a ha qualche indicazione da darmi?

Grazie & buon weekend! :-)